Sulla scia della dematerializzazione di tutti i documenti che per anni ci hanno fedelmente fatto compagnia, dal 1° gennaio 2019 saremo costretti a digitalizzare anche le nostre care e amate fatture.
Ci resteranno dei bei ricordi di noi imbottigliati nel traffico mentre portiamo il plico di fatture dal commercialista per poi accorgerci, in prossimità dello studio del nostro odiato/amato collaboratore nonché messaggero di erarie sventure, di aver preso il faldone sbagliato.
Questo perché dal 1° gennaio 2019 (quasi) tutte le fatture verranno digitalizzate. Ma di cosa stiamo parlando?
La legge 205 del 27/12/2017 ha modificato il Decreto Legislativo 127 del 05/08/2015 concernente gli obblighi di fatturazione elettronica tra i soggetti IVA residenti o stabiliti nel territorio italiano (B2B) e nei confronti dei consumatori finali (B2C)
Cos’è la fatturazione elettronica?
La fatturazione elettronica è sostanzialmente una modalità di invio e ricezione delle fatture che consente un facile controllo da parte degli enti preposti. In buona sostanza le nostre fatture, inviate digitalmente, passeranno attraverso a un sistema che ne verificherà l’autenticità e provvederà alla loro archiviazione.
Perché la fatturazione elettronica?
L’obiettivo principale di questa nuova modalità è ovviamente contrastare i fenomeni di evasione in quanto, come già detto, ogni fattura verrà sottoposta al vaglio di un sistema – SDI, Sistema Di Interscambio – che assicurerà tempi duri per gli evasori. Ma dobbiamo dire che mentre chi ha sempre seguito e ottemperato alle normative è famoso per mancanza di creatività ed inventiva, non possiamo dire lo stesso di chi ha sempre raggirato le normative vigenti. Purtroppo.
Un altro obiettivo individuabile è un risparmio per l’utente che eliminerà i costi di stampa, spedizione e archiviazione dei documenti.
Un ultimo obiettivo è ambientale, perché la nuova modalità consentirà di eliminare il consumo di carta e l’uso degli inchiostri. Abbiamo volutamente messo per ultimo questo obiettivo perché in fondo del pianeta in realtà non interessa molto.
La fatturazione elettronica secondo la Pubblica Amministrazione
Sono tutti coinvolti nella fatturazione elettronica?
No. Sono esonerati dalla novità i soggetti a “regime di vantaggio” o a “regime forfettario”. In realtà anche i “piccoli produttori agricoli” che, va detto, non fatturavano neanche prima.
Soggetti esclusi dalla fatturazione elettronica
- regime di vantaggio
- regime forfettario
- regime dei contribuenti minimi
- piccoli produttori agricoli (se non superano i 7.000€ di fatturato)
Come funziona la fatturazione elettronica?
Chi ha avuto a che fare con la Pubblica Amministrazione conosce questa procedura piuttosto bene. La PA invia un codice che deve essere inserito nella fattura insieme ai dati consueti previsti dal DPR 633/72. Ora questo procedimento si estenderà a tutti i soggetti. Questo significa che ogni nostro cliente che non sia esentato dal provvedimento avrà un codice o un indirizzo PEC che dovrà trasmetterci. Noi dovremo includerlo nei dati riportati nel documento.
Trasmetteremo poi la fattura attraverso canali predeterminati (Pec to Pec o altri sistemi) al SDI, il quale, verificata la correttezza del documento trasmetterà lo stesso al destinatario mediante lo stesso canale utilizzato per trasmetterlo al SDI. Ovviamente se la fattura presenta dei problemi, ad esempio ci sono degli errori di calcolo, ci invierà una comunicazione, e dovremo provvedere alle correzioni necessarie per rendere il documento valido al Sistema Di Interscambio (SDI), il quale poi, constatando la correttezza del documento, lo invierà al destinatario finale.
A quel punto il destinatario si spera voglia premurosamente ricorrere al pagamento della nostra fattura elettronica.
È un po’ come quando affidiamo una raccomandata a/r al servizio postale. Il postino del nostro caso controlla la correttezza dei recapiti e del contenuto. Dopodiché si incarica di consegnare la missiva al destinatario da noi richiesto. Nel nostro caso, le poste terranno anche un archivio della nostra corrispondenza.
Nel mondo reale, speriamo semplicemente che la nostra raccomandata di disdetta arrivi e il servizio a cui siamo abbonati non continui imperterrito a mandarci bollette e telefonate minatorie da parte di terze società. Nel caso del SDI le comunicazioni sono tutte interamente elettroniche e tracciabili alzando parecchio il livello di trasparenza e di sicurezza del nostro “postino” SDI in confronto al sistema delle poste reale.
Cosa succede se la fatturazione elettronica riguarda un cliente privato e non un’impresa?
Niente. La procedura sarà la stessa ma il codice da includere nella nostra fattura corrisponderà a sette zeri consecutivi, “0000000”. Tanto perché sia chiaro quale sia il valore del consumatore agli occhi degli enti.
Dobbiamo preoccuparci personalmente di redigere la fattura elettronica?
Possiamo avvalerci degli strumenti software forniti dal commercialista o consulente di fiducia, oppure utilizzare i software di contabilità che stavamo già utilizzando – a patto che vengano aggiornati in tempo utile per il 1° gennaio, o ancora scegliere tra la giungla di vari servizi web e software a pagamento che sono nati in questi ultimi mesi, tra i quali è presente anche uno strumento gratuito fornito dall’Agenzia delle Entrate.
È anche possibile affidarsi totalmente ad un professionista che provveda al disbrigo di tutto quello che concerne la corretta redazione e trasmissione delle nostre fatture, potendoci concentrare sulla nostra attività e avendo più tempo per difendere le risorse del nostro pianeta.
Il nostro Studio Associato offre la possibilità di utilizzare degli strumenti online:
- Portale dei Servizi per la gestione delle fatture ricevute dai fornitori
- Portale Fattureonline per la redazione delle fatture emesse in formato XML e PDF.