Novità sulla scheda carburante in vigore dal 1° gennaio 2019
Sembra che ultimamente si voglia far tornare gli alberi al loro ruolo originale, ossia la produzione di ossigeno. E forse anche semplificarci la vita complicandocela. Magari qualcuno si è accorto che una Opel Astra milletrè diesel non può consumare come una Porsche 911 GT3 RS. Può darsi qualcuno abbia trovato l’ennesimo escamotage per sottoporci ad un ennesimo balzello. Ma andiamo per gradi cercando di capire quali sono i cambiamenti all’orizzonte (1° gennaio 2019) per chi, volente o nolente, affronta spese per il carburante sostenendo la propria attività economica.
Scheda carburante: cosa cambia?
Fondamentalmente dal 1° gennaio 2019, se vogliamo che le spese sostenute siano utili ai fini di detrazione IVA e deduzione fiscale dal reddito imprese e professionisti, bisognerà pagare con un metodo tracciabile. Parliamo quindi di moneta elettronica, carte di credito, carte di debito, prepagate e compagnia cantante. Questo varrà per i carburanti che saranno bruciati da motori per i veicoli. In parole povere, se vado a fare il pieno alla mia motosega, l’obbligo non sussiste. Sempre che mi voglia privare dell’ossigeno prodotto dalla mimosa del mio giardino.
Scheda carburante: perché il cambiamento?
La cara vecchia scheda carburante ci faceva compagnia dal 1977. In quell’anno a Miami, in Florida, nevica per la prima volta e il giorno dopo Jimmy Carter viene eletto presidente. In Italia iniziano le trasmissioni a colori della RAI e viene arrestato Vallanzasca. Nascevano Ambra Angiolini e Luca Toni. Francesco Totti era già nato. Fondamentalmente il 1977 è un anno piuttosto lontano ma non così tanto.
Fatto sta, tornando a noi, che il decreto semplificazioni ci abbia imposto il cambiamento di qualcosa che sentivamo ormai parte del nostro essere. A volte ci sentivamo così rilassati per cui, dice l’accusa, l’italiano medio non esitava talvolta a gonfiare le spese sostenute sentendosi perfettamente a proprio agio. Da parte loro, i benzinai ribattono che l’aumento delle commissioni dovuto all’utilizzo forzato di sistemi di pagamento elettronici li getterà sul lastrico senza alcuna possibilità di emergere in un quadro economico disastroso come quello italiano.
In conclusione
Il mondo va in questa direzione. La direzione dei controlli più stretti e della tracciabilità elettronica. Se da una parte il tutto si può tradurre in semplificazioni, dall’altra lasciare la vecchia strada per quella nuova può talvolta non essere agevole anche solo a causa dell’affetto che proviamo per il rito dei timbri sulla scheda. Ma supereremo anche questa e forse un giorno ci sveglieremo accorgendoci che, tra l’altro, sembrerà esserci un po’ più di ossigeno nell’aria. Chissà perché.